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ADHD

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Title: ADHD


1
  • ADHD
  • Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder),
  • Sindrome da deficit dellattenzione con
    iperattività
  • Psicologia dellhandicap e della riabilitazione
  • Prof. Maria Francesca Pantusa

2
CHI E IL BAMBINOCON LADHD ?
                                    
3
CARATTERISTICHE PRIMARIE
4
  • E UN BAMBINO CHE HA UN COMPORTAMENTO
    PREVALENTEMENTE
  • IPERATTIVO/IMPULSIVO
  • Sintomi di iperattività
  • Ha difficoltà a rimanere seduto
  • Si agita sulla sedia,gioca con mani e piedi
  • Salta e corre in maniera eccessiva
  • Ha difficoltà a svolgere attività tranquille
  • Agisce come se fosse spinto
  • da un motore
  • Parla troppo

5
  • E UN BAMBINO CHE HA UN COMPORTAMENTO
    PREVALENTEMENTE
  • IPERATTIVO/IMPULSIVO
  • Sintomi di impulsività
  • Risponde prima che le domande
  • siano completate
  • Ha difficoltà ad aspettare
  • il proprio turno
  • Interrompe spesso il discorso
  • Si intromette nelle attività
  • dei compagni

6
HA DEFICIT DELLATTENZIONE
  • SINTOMI DI INATTENZIONE
  • Ha difficoltà a mantenere la concentrazione
  • Sembra non ascoltare
  • Fatica a seguire le istruzioni
  • Ha difficoltà organizzative
  • Evita i compiti che richiedono impegno mentale
  • Si distrae facilmente
  • E incapace di prestare attenzione

7
Secondo il manuale di statistica dei disordini
mentali DSM-IV per una corretta diagnosi di ADHD
occorre che i sintomi chiave
  • Devono essere presenti 6 o più sintomi di
    disattenzione
  • oppure
  • 6 o più sintomi diperattività/ impulsività
  • Siano presenti in almeno due contesti sociali
  • (casa,scuola,gioco)
  • Che siano presenti per almeno 6 mesi
  • Che compaiano prima del 7 anno di età

8
E UN BAMBINO CHE PUO PRESENTARE-ADHD tipo
prevalentemente Inattentivo (ADHD-I) -ADHD tipo
prevalentemente Iperattivo impulsivo (ADHD-HI)
-ADHD tipo Combinato (A1A2) (ADHD-C).
9
Prevalenza
  • Intorno al 4. 
  • Rapporto M/F è 3/1

10
Cause
  • 1. Genetiche
  • Fratello 7
  • Gemello omozigote 18
  • Nel 40 dei casi cè un parente di 1 grado che
    ha il disturbo
  • Nell80 un parente di IIo III grado che ha il
    disturbo
  • 2. Alterazione Neuroanatomiche e nella
    Trasmissione Neuronale.
  • Si tratterebbe di un difetto evolutivo nei
    circuiti cerebrali che stanno alla base
    dellinibizione e dellautocontrollo, in
    particolare corteccia prefrontale e nuclei o
    gangli della base.
  • 3. Fattori Non genetici
  • I fattori non genetici che sono stati collegati
    allADHD includono la nascita prematura, luso di
    alcool e tabacco da parte della madre,
    lesposizione a elevate quantità di piombo nella
    prima infanzia e le lesioni cerebrali -
    soprattutto quelle che coinvolgono la corteccia
    pre-frontale conseguente a prematurità e
    sofferenza perinatale.

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Cause
  • Ambiente
  • Lambiente non sembra avere una importanza
    decisiva nella genesi del disturbo di
    concentrazione, come per altri disturbi di
    condotta a base emotivo-educazionale.
  • Ma lesperienza esistenziale del bambino
    con ADHD, caratterizzato da "insuccessi" e
    frustrazioni nel campo relazionale, sociale e
    scolastico, potrà determinare disturbi
    comportamentali su base psico-emotiva, che spesso
    accentuano e confondono gli stessi sintomi di
    iperattività e impulsività con cui il disturbo si
    presenta.

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  • IL BAMBINO CON DEFICIT DELLATTENZIONE-IPERATTIVIT
    A
  • NON E SEMPLICEMENTE VIVACE O DISTRATTO
  • APPARENTEMENTE NON HA SEGNI ESTERIORI DI
    MALATTIA
  • HA UNALTERAZIONE NEURO- BIOLOGICA CHE GLI
    IMPEDISCE DI SELEZIONARE GLI STIMOLI ESTERNI E
    CONTROLLARE I PROPRI IMPULSI

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  • CAPACITA DI INIBIRE ALCUNE RISPOSTE A
    STIMOLI ESTERNI SIA MOTORI CHE EMOTIVI PER
    PERMETTERE LA PROSECUZIONE DELLATTIVITA IN
    CORSO

  • LAUTOCONTROLLO.
  • COMPROMETTENDO LA CAPACITA DI PIANIFICAZIONE ED
    ESECUZIONE DI PROCESSI COMPLESSI DETTI
  • FUNZIONI
    ESECUTIVE.

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Il deficit dellattenzione/iperattività va
considerata malattia
  • considerare con sufficienza la sindrome (
    tutto passerà con la maturità),se da un lato
    consola il genitore ,dallaltro porta ad un grave
    errore di valutazione,
  • perchè nel 50 dei casi non
  • trattati il disturbo comprometterà le
    relazioni sociali e la vita del
    bambino,insuccessi scolastici,delinquenza, uso di
    sostanze stupefacenti,
  • comportamenti sregolati)

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DIAGNOSI
  • SERVIZI TERRITORIALIDI NPI
  • ANAMNESI PERSONALE (prematurità,asfissia,ittero
  • sindrome feto alcolica,droga)
  • ANAMNESI FAMILIARE
  • (ereditarietà,genitori non presenti,separati,a
    ggressivi,condizione
  • sociale ,maltrattamenti ,
  • VALUTAZIONE CLINICA DEL PAZIENTE(deficit
    sensoriali vista- udito,eczemi,antistaminici,barbi
    turici,)
  • ESCLUSIONE DI POSSIBILI PATOLOGIE NEUROLOGICHE ED
    ENDOCRINE( epilessia,iper-ipotiroidismo,neoplasie,
    traumi cranici)

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  • GLI ESAMI DI LABORATORIO,LE INDAGINI
    STRUMENTALI E LE COMUNI VALUTAZIONI OGGETTIVE NON
    SONO D AIUTO
  • LA DIAGNOSI DI ADHD E PREVALENTEMENTE
    CLINICA SI RICAVA
  • DALLA STORIA DEL PAZIENTE ,DELLA FAMIGLIA E
    DELLAMBIENTE IN CUI VIVE,
  • DALLA VALUTAZIONE DEL SUO COMPORTAMENTO
  • DAL COLLOQUIO E DALLE INFORMAZIONI FORNITE DA CHI
    GLI STA VICINO GENITORI ED INSEGNANTI

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  • Test neuropsicologici
  • Non esistono test diagnostici specifici per
    lADHD, i tests neuropsicologici, i questionari
    per genitori ed insegnanti, le scale di
    valutazione sono utili per la severità del
    disturbo e seguire landamento.
  • Livello cognitivo (PM, WISC-R)
  • Abilità di scrittura, lettura, comprensione del
    testo
  • Continuous Performance Test (CPT)
  • Matching Familiar Figure Test (MFFT)
  • Change Task

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Scale di valutazione
  • Intervista diagnostica semi-strutturata
    K-SADS-PL, PICS IV o altro
  • scala di valutazione dei sintomi di ADHD
    (ADHD-RS) e dei sintomi di disturbo dirompente
    del comportamento rating scale o SNAP-IV,
    CGI-ADHD-S .
  • questionario per i genitori e per gli insegnanti
    CPS o CBCL o altro
  • scale di autovalutazione per ansia e depressione
    MASC e CDI

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COMORBILITA
  • SPESSO A COMPLICARE LA DIAGNOSI SI SOVRAPPONGONO
    AI SINTOMI DEFICIT DELLATTENZIONE/IPERATTIVITA
    ALTRE PROBLEMATICHE
  • COMPORTAMENTO OPPOSITIVO
  • DISTURBI DELLAPPRENDIMENTO
  • DISTURBI DELLUMORE
  • Tutto questo è dovuto, purtroppo, al fatto che i
    soggetti affetti da ADHD manifestano nel tempo
    dei sintomi secondari che si pensa siano il
    risultato dellinterazione tra le caratteristiche
    proprie del disturbo con lambiente scolastico,
    sociale, familiare in cui il bambino si trova
    inserito.

20
Quanto dura?
  • LADHD non è un problema marginale che si risolve
    con letà
  • La sua storia naturale, infatti, è caratterizzata
    da persistenza fino alladolescenza in circa due
    terzi dei casi e fino alletà adulta in circa un
    terzo o la metà dei casi
  • LADHD è uno dei migliori predittori, in età
    infantile, di cattivo adattamento psicosociale
    nelletà adulta
  • Maggiore frequenza di Disturbo antisociale di
    personalità

21
SOSPETTATA LA PATOLOGIA COSA FARE?



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  • COINVOLGERE I GENITORI DEL BAMBINO
    CON ADHD
  • CONVINCERLI DELLA NECESSITA DI UNA VALUTAZIONE
    SPECIALISTICA
  • 2.SONO GENITORI DISPERATI,PIENI DI SENSI DI
    COLPA,ANSIOSI,ACCUSATI DI ESSERE LA CAUSA DI
    QUESTI COMPORTAMENTI .
  • 3. SONO GENITORI CHE VOGLIONO ESSERE AIUTATI
  • 4. INFATTI SE DICHIARANO CHE CE QUALCOSA
  • CHE NON VA NEL LORO BAMBINO VENGONO
  • GUARDATI CON SCETTICISMO
  • SE LO CONSIDERANO NORMALE VENGONO
  • INCOLPATI DI INADEGUATEZZA

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  • AIUTARE I
    GENITORI
  • INCORAGGIAMENTO E ASCOLTO.
  • I genitori chiedono aiuto perché sanno di
    avere un figlio che non è normale,
  • Che diventa irascibile ed
    aggressivo per sciocchezze
  • che non ha amici ,nessuno vuole
    stare con lui
  • che tutti lo evitano anche i
    parenti
  • che tutti li accusano di non
    saperlo educare
  • CONVINCERLI A CONSIDERARSI PARTE ATTIVA DI UN
    PROCESSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO CHE LI AIUTI AD
    INQUADRARE IL DISTURBO

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INSEGNANTI
  • le osservazioni degli insegnanti riferite dai
    genitori sono importanti per la diagnosi


  • 1.Socializza poco

  • 2.Disturba il gioco dei coetanei

  • 3.Non studia,si rifiuta di fare i compiti

  • 4.Viene messo spesso in castigo
  • 5
    Si comporta in maniera negativa per attirare
    lattenzione

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INSEGNANTI
  • Devono interagire attraverso un colloquio diretto
  • con le altre figure professionali coinvolte
  • LA FIGURA PROFESSIONALE DEGLI
    INSEGNANTI E UN ANELLO
  • INDISPENSABILE DELLA
    GESTIONE DEL BAMBINO CON LADHD
  • PERCHE SE E VERO CHE A
    SCUOLA IL BAMBINO MANIFESTA IL
  • MEGLIO DI SE E SUBISCE
    TUTTE LE FRUSTRAZIONI POSSIBILI E
  • PUR VERO CHE LA SCUOLA
    ATTRAVERSO ADEGUATE STRATEGIE
  • EDUCATIVE POTRA FORNIRE
    GLI STRUMENTI PER IMPARARE A
  • CONVIVERE E RELAZIONARSI
    CON GLI ALTRI

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TRATTAMENTO
27
Trattamento
  • Il progetto terapeutico ha lo scopo di
    migliorare il benessere globale (la salute) del
    bambino supportando
  • da un lato lambiente a modificarsi per meglio
    rispondere alle sue necessità,
  • 2) dallaltro il bambino nello sviluppo di
    strategie che gli permettano di aggirare il
    problema.

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Trattamento individualizzato
  • Ogni intervento va adattato alle caratteristiche
    del soggetto in base alletà, alla gravità dei
    sintomi, ai disturbi secondari, alle risorse
    cognitive, alla situazione familiare e sociale.
  • I genitori devono essere informati, in modo
    comprensibile ed esaustivo, delle diverse
  • strategie terapeutiche possibili, ed il
    percorso
  • terapeutico va concordato e condiviso con loro

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Trattamento
  • Scopo del trattamento
  • migliorare le relazioni interpersonali con
    genitori,
  • fratelli, insegnanti e coetanei
  • ridurre comportamenti dirompenti ed inadeguati
  • migliorare capacità di apprendimento
  • aumentare autostima e autonomia
  • migliorare laccettabilità sociale del disturbo
    e la
  • qualità di vita del bambino / adolescente

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Interventi terapeutici
  • Vi è ormai concordanza nel ritenere che il
    miglior approccio terapeutico per lADHD sia
    rappresentato da un intervento combinato
    multimodale che combina interventi psicosociali
    con terapie mediche.
  • TIPOLOGIA DEGLI INTERVENTI
  • Interventi psico-educativi, interventi di
    training a genitori e insegnanti
  • Interventi cognitivo-comportamentali
  • Terapia comportamentale
  • Terapia farmacologica

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Panoramica degli interventi
Interventi psico-educativi
Bambino
Terapia cognitivo-comportamentale
farmacoterapia
Interventi psico-educativi
genitori
Parent training
Interventi psicoeducativi
scuola
Teacher training
Interventi comportamentali
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Obiettivi degli interventipsico-educativi
  • Interventi psico-educativi
  • riduzione dei problemi comportamentali a scuola
    e in famiglia
  • Parent training
  • riduzione dei problemi comportamentali ed
    emotivi
  • nel contesto familiare
  • miglioramento del rapporto genitori-bambino
  • Teacher training
  • riduzione dei problemi comportamentali ed
    emotivi
  • nel contesto scolastico
  • miglioramento del rapporto scuola-bambino

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Il parent training
  • Il PT è più efficace se applicato quando il
    bambino è in età prescolare
  • 9 incontri distanza di 15 giorni
  • Vengono forniti materiali informativi
  • Schede di valutazione
  • Compiti a casa

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PARENT TRAINING
Obiettivi
  • Formare aspettative realistiche
  • Creare un quadro equilibrato delle difficoltà del
    bambino
  • Dare degli strumenti per la gestione del
    comportamento del bambino.

35
Il parent training
  • Fasi preliminari
  • Identificazione di fattori cognitivi delle
  • famiglie di bambini ADHD
  • Identificazioni di fattori comportamentali di
    famiglie con soggetti ADHD

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Il parent training
  • Fattori cognitivi, esempi
  • Questo bambino compie azioni negative
  • intenzionalmente
  • È tutta colpa mia se si comporta male
  • Quando sarà grande passerà tanti guai
  • Non serve che io gli insegni come deve
  • comportarsi
  • Ho già provato di tutto

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Il parent training
  • Aspetti comportamentali di familiari ADHD
  • Rinforzi negativi di comportamenti inappropriati
  • Poche gratificazioni di comportamenti
    appropriati
  • Disciplina inefficace
  • Scarso monitoraggio di come si comporta il
    figlio
  • Eccessivo monitoraggio di come si comporta il
    figlio

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Il parent training
  • Interventi
  • Fare una precisa analisi della situazione e del
    comportamento problema,
  • Differenziare le reazioni dei genitori in base
    alla gravità dei comportamenti del figlio
    (scegliere le battaglie)
  • Spiegare luso delle gratificazioni come rinforzo
    di azioni positive non ancora consolidate nel
    comportamento del Bambino. Rinforzi positivi
  • Punizioni (miti). Estinzione per i comportamenti
    minori
  • Modelli di comportamento positivo da parte dei
    genitori

39
Interventi psico-educativi Teacher training
  • Il coinvolgimento degli insegnanti fa parte
    integrante
  • ed essenziale del progetto terapeutico
  • Si realizza mediante incontri
    sistematici mirati a
  • 1. informare sulle caratteristiche e sul
    trattamento dellADHD
  • 2. fornire appositi strumenti di valutazione
    (questionari, scale,)
  • 3. potenziare le risorse emotive
  • 4. insegnare specifiche procedure per modificare
    il comportamento
  • 5. informare su come strutturare lambiente
    classe in base alle
  • caratteristiche ed ai bisogni del b/no ADHD
  • 6. suggerire strategie didattiche per facilitare
    gli apprendimenti
  • 7. migliorare la relazione col b/no e tra il b/no
    ed i compagni
  • Cornoldi, De Meo, Offredi Vio, 2001

40
Strategie didattiche
  • Prima di iniziare a lavorare
  • Quando vengono spiegate le lezioni o vengono
    date delle istruzioni per eseguire dei compiti è
    importante che l'insegnante si accerti del
    livello di attenzione del bambino.
  • Spesso i bambini iperattivi sono fisicamente e
    mentalmente occupati a fare qualcos' altro
    (roteare penne, guardare o chiamare i compagni)
  • in generale il contatto oculare è la tecnica più
    efficace
  • per controllare I'attenzione del bambino..

41
Strategie didattiche
  • Le consegne devono contenere delle istruzioni
    semplici e brevi. È fondamentale assicurarsi che
    il ragazzo abbia compreso le istruzioni relative
    a un compito
  • Una volta dato il resto di un problema di
    aritmetica o un testo che contenga delle
    istruzioni è opportuno aiutare il ragazzo
    disattento/iperattivo a individuarne le parti
    importanti (ad esempio sottolineandole con
    diversi colori).

42
Strategie didattiche
  • Anche l'organizzazione della classe può aiutare
  • È opportuno controllare le fonti di distrazione
  • all' interno della classe.
  • NON è indicato far sedere il ragazzo vicino alla
    finestra, al cestino, ad altri compagni rumorosi
    o ad altri oggetti molto
  • interessanti
  • NON è ugualmente indicato collocare l' allievo
    in una zona completamente priva di stimolazioni
    in quanto diventa
  • maggiormente iperattivo perchè va alla
    ricerca di stimolazioni attraverso situazioni che
    siano nuove o comunque interessanti.

43
Strategie didattiche
  • Accorciare i tempi di lavoro fare brevi e
    frequenti pause soprattutto durante i compiti
    ripetitivi e noiosi.
  • Adottare un tono variato e un ritmo non monotono
    della voce (anche il ritmo della voce
    dell'insegnante quando spiega può incidere sulla
    capacità attentiva degli studenti).
  • -Interagire frequentemente, verbalmente e
    fisicamente,con gli allievi

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Strategie didattiche
  • Fare in modo che gli alunni debbano rispondere
  • frequentemente durante la lezione.
  • Costruire situazioni di gioco per favorire la
  • comprensione delle spiegazioni.
  • Utilizzare il gioco di ruolo per spiegare
    concetti storici e sociali in cui siano coinvolti
    vari personaggi.
  • Abituare il ragazzo impulsivo a controllare il
    lavoro
  • svolto.

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Strategie didattiche
  • Anche l'ordine può aiutare
  • È importante stabilire delle attività
    programmate e routinarie in modo che il
    ragazzo impari a prevedere quali comportamenti
    deve manifestare in determinati momenti della
    giornata.
  • È utile definire con chiarezza i tempi necessari
    per svolgere le attività giornaliere rispettando,
    per quanto possibile, quelli dell'alunno (questo
    lo aiuta anche a orientarsi meglio nel tempo).

46
Strategie didattiche
  • Utilizzare il diario per la comunicazione
    giornaliera con la famiglia per uno scambio
    produttivo di informazioni (senza che diventi
    però un canale deputato solo ai richiami e alle
    note negative sul comportamento ).

47
E per gestire il comportamentocosa si può fare
?.
  • Innanzitutto è opportuno definire e
  • mantenere chiare e semplici regole
  • all'interno della classe (fondamentale è
  • ottenere un consenso unanime su queste
  • regole).

48
E per gestire il comportamentocosa si può fare
?.
  • Spesso è necessario spiegare chiaramente agli
    alunni disattenti/iperattivi quali sono i
    comportamenti adeguati e quali sono quelli
    inappropriati.
  • È molto importante far capire agli allievi
    impulsivi quali sono le conseguenze dei loro
    comportamenti positivi e quali quelle che
    derivano da comportamenti negativi.

49
E per gestire il comportamentocosa si può fare
?.
  • Avere la possibilità di cambiare i rinforzi
    quando questi perdono di efficacia.
  • Si raccomanda di non punire il ragazzo
  • togliendo l'intervallo, perché il ragazzo
  • iperattivo ha assoluto bisogno di
  • scaricare la tensione e socializzare con
  • i compagni

50
E per gestire il comportamentocosa si può fare
?.
  • Individuare degli spazi appositamente costruiti
    all'interno della classe ai quali il ragazzo
    possa ricorrere nei momenti di stanchezza o di
    maggiore instabilità.
  • Le punizioni troppo severe, le note scritte
  • o le sospensioni non modificano il comportamento
    del bambino.

51
E per gestire il comportamentocosa si può fare
?.
  • Ultime cautele.
  • Non creare situazioni di competizione
  • durante lo svolgimento dei compiti con altri
  • compagni.
  • Non focalizzarsi sul tempo di esecuzione
  • dei compiti, ma cercare di valorizzare la
  • qualità del lavoro svolto (anche se questo
  • può risultare inferiore a quello dei
  • compagni).

52
Terapia cognitivo-comportamentale
  • Comprende tutti gli interventi centrati sul b/no
    e modulati in relazione alle sue caratteristiche
    strutturali e di funzionamento mentale, alle
    comorbilità presenti, al contesto socio-familiare
    e scolastico,finalizzati
  • alla riduzione dei problemi comportamentali ed
    emotivi
  • b. al miglioramento delle abilità sociali ed
    accademiche
  • c. alla rieducazione dei deficit specifici

53
Terapia cognitivo-comportamentale
  • Problem solving riconoscere il problema,
    generare soluzioni alternative, pianificare la
    procedura per risolvere il problema, ecc.,
  • Autoistruzioni verbali al fine di acquisire un
    dialogo interno che guidi alla soluzione delle
    situazioni problematiche,
  • Stress inoculation training indurre il
    bambino/adolescente ad auto-osservare le proprie
    esperienze e le proprie emozioni, soprattutto in
    coincidenza di eventi stressanti e,
    successivamente, aiutarlo ad esprimere una serie
    di risposte alternative adeguate al contesto. La
    acquisizione di queste risposte alternative dovrà
    sostituire gli atteggiamenti impulsivi e
    aggressivi.

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TERAPIA FARMACOLOGICA(METILFENIDATO-ATOMOXETINA)
  • Nel momento in cui è necessaria la terapia
    farmacologica o qualora si dovesse associarla
    alla psicoterapia è necessario inviarlo
  • ai CENTRI CLINICI REGIONALI di riferimento.
  • Se viene confermata la diagnosi ,dietro
    verifica del percorso diagnostico
  • si procede a somministrare la terapia
    farmacologica , proposta dal NPI ,con il consenso
    informato dei genitori
  • viene attivato il registro nazionale
  • il bambino viene monitorato per circa un mese
    per valutare lefficacia e la tollerabilità del
    farmaco somministrato e ricontrollato ogni 6 mesi
  • Successivamente attivato il registro
    nazionale la terapia può essere
  • prescritta dal PDF o NPI che lo hanno
    in cura.

55
Ritalin
  • Numerosi studi hanno dimostrato che il
    metilfenidato è in grado di migliorare
  • -linibizione delle risposte (misura
    neuropsicologica dellautocontrollo),
  • -la memoria di lavoro ed i processi di
    discriminazione degli stimoli.
  • Tali azioni appaiono correlate ad una diminuzione
    del flusso ematico nella corteccia prefrontale
    dorso-laterale e parietale posteriore (Metha et
    al. 2000).

56
Terapia farmacologica
  • Indicazioni alla terapia farmacologica
  • Non tutti i bambini con ADHD necessitano di un
  • trattamento farmacologico
  • La decisione di usare i farmaci deve considerare
  • i risultati dei precedenti interventi
    terapeutici
  • la severità dei sintomi, le risorse della
    comunità
  • Necessita del consenso informato dei genitori (e
  • dellapprovazione alla terapia del b/no)

57
Terapia farmacologica
  • Le sostanze che agiscono potenziando la
  • trasmissione dopaminergica (i.e. metilfenidato,
  • anfetaminici) sono considerate le più efficaci
    per
  • la terapia dellADHD.
  • Parimenti anche i farmaci in grado di modulare la
  • funzione noradrenergica (triciclici
    desimipramina,
  • nortriptilina clonidina) possono avere un ruolo
  • importante nella terapia dellADHD e tra essi in
  • particolare i bloccanti selettivi della
    ricaptazione
  • (reuptake) della noradrenalina (i.e. atomoxetina)

58
La normativa di riferimento
  • La Determinazione 19 aprile 2007 ha autorizzato
  • limmissione in commercio del Metilfenidato
  • Cloridrato (Ritalin ) e dellAtomoxetina
    Cloridrato
  • (Strattera ) con la specifica indicazione
  • Trattamento del Disturbo da deficit
  • dellattenzione e iperattività (ADHD) nei
    bambini a partire dai 6 anni di età e negli
    adolescenti come parte del programma di
    trattamento multimodale

59
Metilfenidato Ritalin
  • Effetti indesiderati degli stimolanti
  • Disturbi del sonno (insonnia)
  • Dolori addominali (nausea)
  • Epigastralgie, Diminuzione dellappetito,
    Inappetenza
  • Cefalea e vertigini,
  • Perdita di peso, Ritardo di accrescimento
    (reversibile)
  • Tachicardia e Aumento della pressione arteriosa
  • Discinesie e Movimenti involontari (tics),
  • Variazione del tono dumore (irritabilità,
    disforia).
  • Idee ossessive, Compulsioni
  • Dispercezioni (allucinazioni)
  • in genere modesti e facilmente gestibili

60
Terapia farmacologica
  • Effetti indesiderati dellAtomoxetina
  • Disturbi gastrointestinali (dispepsia,
    nausea, vomito)
  • Diminuzione dellappetito, Calo ponderale
  • Sonnolenza, Astenia
  • Cefalea
  • Faringiti e nasofaringiti
  • Variazione del tono dumore (irritabilità,
    disforia)
  • La maggior parte degli effetti collaterali sono
    transitori e dose dipendenti

61
Terapia farmacologica
  • Eventi avversi gravi ( anche se rari )
  • Cardiovascolari
  • Epatici
  • Convulsioni
  • Ideazione Suicidaria
  • Metilfenidato
  • a. Segnalazioni spontanee di palpitazioni,
    aritmia,
  • cianosi e tachicardia
  • b. Rari casi di arterite cerebrale in b/ni
    (Thomall 2006
  • Schteinschnaider 2000 Trugman 1988)
  • c. Morte improvvisa in 7 b/ni (corrispondenti a
    circa 1
  • su 10 milioni di prescrizioni FDA 2005)

62
Terapia farmacologica
  • Atomoxetina
  • a. aumento della Pressione arteriosa e della
  • frequenza cardiaca (NB monitorarle sempre nel
  • corso della terapia)
  • b. prolongamento dellintervallo QT in caso di
  • Overdose

63
Terapia farmacologica
  • Potenziale dabuso
  • Metilfenidato
  • - Come tutti gli stimolanti anche il MPH non
    determina
  • né tolleranza né assuefazione né dipendenza,
  • rendendo praticamente assente ogni potenziale
  • dabuso.
  • - Se assunto per via e.v. o inalatoria il MPH può
    dare
  • un effetto euforico, condizionando così un
    possibile
  • uso incongruo ed illecito.
  • - La letteratura esistente peraltro indica che
    luso del
  • MPH nei soggetti con ADHD previene, invece che
  • favorire, luso voluttuario di sostanze
    psicotrope in
  • adolescenza e in età adulta

64
Terapia farmacologica
  • Atomoxetina
  • - LATX non esercita alcuna interferenza con i
    sistemi
  • dopaminergici mesolimbici (i.e. nucleo accumbens)
  • con conseguente assenza di ogni potenziale
  • dabuso.
  • - Non possedendo inoltre alcun effetto euforico,
    anche
  • per le sue caratteristiche farmacodinamiche, non
  • mostra alcun possibile uso incongruo ed illecito.

65
Terapia farmacologica
  • Oltre al Metilfenidato e allAtomoxetina (farmaci
    di
  • prima scelta) possono essere usati anche
  • antidepressivi triciclici Desimipramina
    (Nortimil )
  • Nortriptilina (Noritren )
  • agonisti
  • 2-adrenergici Clonidina (Catapresan )
  • Guanfacina (Estulic )
  • Gli SSRIs, i neurolettici, gli antipsicotici, le
    BDZ, gli
  • antidepressivi o altri farmaci ad azione sul SNC
  • vengono talora utilizzati, ma la loro deve essere
  • considerata una terza scelta o una terapia add-on
  • per le eventuali comorbilità presenti

66
Terapia farmacologica
  • Quale farmaco?
  • La decisone su quale farmaco usare dovrebbe
    basarsi sulle seguenti considerazioni
  • Condizioni internistiche generali eventuali
    comorbidità presenti
  • Differenti aspetti della compliance specifici e
    del contesto ambientale (es. dosi a scuola)
  • Tollerabilità ed effetti indesiderati
  • Preferenza del b/no e delladolescente o dei
    suoi genitori
  • Possibile utilizzo improprio

67
Terapia farmacologica
  • Considerazioni sulla terapia
  • Da tutto quanto evidenziato appare evidente che
  • la decisione di intraprendere una terapia
    farmacologica peri soggetti con ADHD dovrebbe
    essere iniziata solo da un medico qualificato e
    con esperienza in tale quadro clinico
  • la prescrizione dovrebbe basarsi su unattenta
    valutazione dei rischi e dei benefici sia della
    prescrizione sia della non prescrizione, dopo una
    attenta valutazione clinica ed una diagnosi
    accurata (comprehensive).
  • La prima prescrizione di Metilfenidato deve
    essere effettuata presso un Centro di
    Riferimento le somministrazioni successive
    possono essere effettuate dal Neuropsichiatra del
    territorio, dal Pediatra di libera scelta, dal
    Medico di famiglia, a seguito di un accordo di
    assistenza condivisa.

68
Ricordarsi che i bambini con ADHDpossono avere
anche molti latipositivi
Pieni denergia
entusiasti
Molto spiritosi
Di larghe vedute
69
Grazie per non essere stati disattenti o
iperattivi
70
IL CASO DI DANILO
  • ? Primo ricovero
  • (7 anni)
  • DiagnosiADHD tipo con Disattenzione
    predominante.
  • ? Secondo ricovero Dicembre 2012
  • (10 anni)
  • DiagnosiDisturbo dellApprendimento NAS. ADHD
    tipo con Disattenzione predominante

71
trattamento
  • Terapia farmacologica specifica per ADHD
    (atomoxetina)
  • ?Training metacognitivo sulle funzioni attentive
  • ?Parent Training per bambini ADHD
  • ?Trattamento logopedico specifico
  • ?Intervento didattico individualizzato
  • ?Intervento psicomotorio
  • ?Inserimento in gruppi strutturati di
    socializzazione

72
Casi clinici
  • ?Anamnesi Familiare
  • ?Genitori non consanguinei. Familiarità positiva
    per disturbo dellapprendimento in linea materna,
    per iperattività/deficit dellattenzione e
    disturbo dellumore/ansia, in linea paterna .
  • ?Anamnesi Personale
  • ?Gravidanza minacce daborto 1-2trimestre.
    Parto alla 38 settimana, con T.C. programmato
    (precedente T.C.). Stenosi ipertrofica del piloro
    (intervento chirurgico alletà di ?40 gg).
  • ?Le prime tappe dello sviluppo psicomotorio
    vengono riferite in epoca. Deambulazione autonoma
    alletà di 13-14 mesi. Segnalata successiva
    evidenza di problematiche da riferire ad impaccio
    motorio/deficitaria coordinazione dinamica
    generale.

73
Casi clinici
  • ?Linguaggio riferite in epoca fisiologica le
    prime competenze linguistiche, stante successiva
    evidenza di disturbo del linguaggio
    (particolarmente in riferimento agli aspetti
    semantico-pragmatici).
  • ?Controllo sfinterico diurno acquisito alletà di
    circa 3 anni. Enuresi notturna primaria fino
    alletà di 7aa.
  • Non segnalati episodi critici. Obiettività
    neurologica priva di deficit focali.
  • ?EEG privo di anomalie parossistiche. RM-Encefalo
    n.d.r.

74
Casi clinici
  • ANAMNESI SCOLASTICA
  • ?Frequenza regolare della scuola dinfanzia (dai
    3 ai 6 anni) senza sostegno
  • difficoltàirrequietezza, instabilità, rifiuto a
    collaborare alle attività
  • ?Inserimento alla scuola primaria a sei anni,
    perdurano le difficoltà comportamentali.
  • ?In 2 classe, in quanto non ben
    inserito/accettato, viene cambiato di plesso
  • difficoltàiperattività, aggressività, (compagni
    e insegnanti) scarsa collaborazione

75
Casi clinici
  • ANAMNESI SCOLASTICA
  • ?Dalla 3 ha il supporto dellinsegnante di
    sostegno (12 ore). Lievi miglioramenti nel
    comportamento (anche se sono presenti condotte di
    aggressività nei confronti dellinsegnante
    curriculare e di alcuni compagni) e nella
    collaborazione (segue la programmazione di
    classe)
  • ?In 4 usufruisce del sostegno, è ben inserito
    nel gruppo-classe. Poco stimolato per gli
    apprendimenti. Viene seguito privatamente per i
    compiti
  • ?Attualmente frequenta la 5 classe. Migliorato
    il comportamento e lapprendimento e maggiore
    collaborazione in ambito scolastico.
  • Dalla 3 è seguito, presso un centro, per i
    trattamenti riabilitativi di logopedia.
  • Ha effettuato cicli di intervento pedagogico.

76
Casi clinici
  • 1Ricovero
  • ?Instabilità motoria e scarso rispetto delle
    regole socio ambientali
  • ?Difficoltà ad organizzare le attività e a
    portarle a termine.
  • ?Socievole
  • ?Difficoltà a rispettare il turno e invadenza
    nellinterazione
  • ?Umore scarsa tolleranza alle frustrazioni e
    facile irascibilità
  • ?Rispetta le regole di lavoro
  • ?Interesse e collaborazione dipendenti dal tipo d
    compito
  • ?Tempi di attenzione e concentrazione limitati
  • ?Facile distraibilità ed affaticabilità e
    Logorrea
  • ?SDAG E SDAI significative sia per Disattenzione,
    sia per Iperattività

77
Casi clinici
  • 2Ricovero
  • ?Diminuizione della instabilità motoria e
    maggiore rispetto delle regole socio ambientali
  • ?Maggiore capacità ad organizzare le attività e a
    portarle a termine.
  • ?Umore facile suscettibilità, maggiore capacità
    di tollerare le frustrazioni
  • ?Rispetta le regole di lavoro
  • ?Interesse e collaborazione dipendenti dal tipo d
    compito soprattutto di tipo scolastico
  • ?Tempi di attenzione e concentrtazione migliorato
  • ?Riduzione della distraibilità, affaticabilità e
    logorrea
  • ?SDAG E SDAI significativo solo per Disattenzione

78
Casi clinici
  • Profilo cognitivo al 1 ricovero
  • LEITER-R QI 95
  • ?Quasi nella norma le funzioni esecutive alla TOL
  • ?Deficitarie le funzioni attentive al TCM, sia di
    elaborazione che di ricerca nel tempo (attenzione
    selettiva e sostenuta)
  • ?Difficoltà nel controllo dellimpulsività al
    test MF
  • Profilo cognitivo al 2 ricovero
  • LEITER-R QI 95
  • ?Nella norma le funzioni esecutive alla TOL
  • ?Nella norma le funzioni attentive al TCM, sia di
    elaborazione che di ricerca nel tempo (attenzione
    selettiva e sostenuta)
  • ?Migliorato il controllo dellimpulsività al test
    MF sopratutto per i tempi di latenza.

79
Linguaggio e motricità
  • 1Ricovero
  • ?Deficit nellapprendimento e ritenzione di
    parole a breve e lungo termine (-1 ds) e nelle
    fluenze fonemiche e categoriali (-2 ds)
  • ?Deficit delle abilità percettive e narrative
    nella conversazione
  • ?Impaccio e insicurezza nellequilibrio dinamico
    su appoggio monopodalico.
  • ?Lieve disprassia nelle attività fini motorie
  • ?Difficoltà di coordinazione, integrazione e
    organizzazione visuo motoria

80
Linguaggio e motricità
  • 2Ricovero
  • ?Migliorato lapprendimento e ritenzione di
    parole a breve e lungo termine. Deficit di
    fluenze fonemiche e categoriali
  • ?Deficit di memoria di sillabe, lettura e
    scrittura (Bucciarelli)
  • ?Migliorata la coordinazione dinamica generale
  • ?Difficoltà di coordinazione , integrazione e
    organizzazione visuo motoria

81
Casi clinici
  • COMPETENZE SCOLASTICHE
  • 1Ricovero
  • 2 classe primaria
  • ?Lettura decodifica brano e liste parole -non
    parole prestazioneinferiore alla media sia per
    la rapidità, sia per laccuratezza
  • Comprensione prestazione Sufficiente (7/10).
  • ?Scrittura dettato prestazione carente lt
    5percentile
  • si rileva un tratto caratterizzato da
    irregolarità grafiche e difficoltà
    nellorganizzazione dello spazio.
  • ?Calcolo, conoscenza numerica e calcolo
    prestazione carente

82
Casi clinici
  • 2Ricovero
  • 5 classe primaria, prove dentrata
  • ?Lettura decodifica brano prestazione inferiore
    alla media per la rapidità, nella media per
    laccuratezza
  • lettura liste parole -non paroleprestazionenella
    media per la rapidità e laccuratezza
  • Comprensione prestazioneadeguata (9/10).
  • ?Scrittura dettato prestazione carente ,
    inferiore al 5percentile
  • diminuiti gli errori fonologici, permangono
    errori nella unità grafica ed errori fonetici.
    Migliorata la grafia e il mantenimento del rigo.
  • ?Calcolo
  • conoscenza numerica prestazione adeguata
  • calcolo pretazione deficitaria.Inizia a
    risolvere problemi semplici con unoperazione

83
Casi clinici
  • INTERVENTI
  • ?Continua terapia farmacologica specifica per
    ADHD (atomoxetina)
  • ?Training metacognitivo sulle funzioni attentive
  • ?Parent Training per bambini ADHD
  • ?Trattamento logopedico specifico
  • ?Intervento didattico individualizzato. (Legge
    170/2012)
  • ?Intervento pedagogica extrascolastico
  • ?Intervento psicomotorio
  • ?Inserimento in gruppi strutturati di
    socializzazione
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